sabato 6 agosto 2011

L’Aiaf ha diffuso un volantino, datato 10 maggio,

Contiene le immancabili accuse contro i “padri separati” che attaccherebbero la magistratura, questa volta non con una altisonante “destabilizzazione istituzionale” ma con una “campagna denigratoria dai toni sempre più accesi ed esasperati”.

La fobia antipaterna può avere diverse facce, il 10 maggio era il turno dei toni esasperati.

Ci risiamo: non vogliono proprio capire, o forse capiscono ma si rifiutano di ammetterlo

Resta il fatto che il parallelismo Stati Generali = padri separati esiste solo nell’accanimento della visione faziosamente allarmistica targata AIAF

Agli Stati Generali hanno preso parte le maggiori associazioni di categoria composte da genitori, madri e padri, associazioni di nonne e nonni, figli ormai adulti di genitori separati, oltre ad associazioni esclusivamente femminili. (però non diciamolo in giro, questo all’AIAF non piace)

Esiste inoltre un elenco di strutture e/o associazioni e/o professionisti e/o parlamentari intervenuti, in cui non figura alcun padre separato o rappresentante di padri separati

Tranquillizziamo i più apprensivi tra i membri AIAF: calmi, non è in atto un colpo di Stato, ok?

È solo la denuncia di un disservizio sistematico.

Il divorzificio penalizza madri e padri: che le famiglie italiane siano indotte a guardare con terrore ai servizi sociali è un dato di fatto, come un dato di fatto è la sempre minore fiducia della cittadinanza in una giustizia certa, rapida, imparziale.

Della cittadinanza, non dei padri separati.

Il volantino del 10 maggio, inoltre, esalta l’operato dell’AIAF che dipinge i propri iscritti come difensori di padri e madri, ma soprattutto paladini dei diritti dell’infanzia, e dichiara in conclusione di impegnarsi per una “piena e sostanziale applicazione del principio di bigenitorialità”.

Benissimo, come non concordare?

Vuoi vedere che AIAF e Stati Generali sono impegnati sullo stesso fronte?

Sarebbe interessante verificare in quale misura le dichiarazioni d’intenti trovano corrispondenza nell’applicazione pratica

Tre sole domande


  • è in grado di fornire un campione di 1.000 sentenze o decreti per ogni anno di vigenza della norma novellata, in cui una delle parti era assistita da un membro AIAF?
  • è in grado di includere nel campione anche cause nelle quali entrambe le parti erano assisitite da membri AIAF?
  • è possibile verificare, dati alla mano, cosa un membro AIAF intenda per “piena e sostanziale applicazione del principio di bigenitorialità”?

Si tratta di un campione tutto sommato modesto, in pratica 1,7 cause ogni anno per i soli avvocati (650) presenti all'ultimo convegno AIAF a Milano, molto meno qualora contribuisse alla formazione del campione tutto il poderoso organico AIAF

Sarebbe utile che il campione fosse rappresentativo per quanto riguarda la suddivisione per area geografica, età, occupazione e fascia di reddito delle parti, oltre ad avere percentuali simili di assistenza alla parte maschile o femminile

Ovviamente sono da considerare solo le scissioni di coppie, coniugate o conviventi, con prole in età 0-18; le coppie senza figli o con figli trentenni non rilevano ai fini del principio di bigenitorialità.

Potrebbero emergere dati interessanti dall’analisi delle formule utilizzate, di tempi e modi di cura della prole, le misure di mantenimento.

Certi della ferrea volontà da parte dell’AIAF di dimostrare all’Italia intera la bontà del proprio operato, rimaniamo in attesa di cortese risposta

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