C’è poco da
discutere, per ciò che si sta scatenando basta una sola parola a sintetizzare
il tutto: miseria.
Sfaccettata
in mille forme, ma sempre di miseria si tratta.
Miseria
d’animo, miseria dialettica, di obiettività, idee, argomenti, etica, buonsenso,
conoscenza degli argomenti che si ha la pretesa di trattare da esperti.
Oltretutto le
multiformi miserie si avviluppano, si avvolgono una sull’altra in un crescendo
inestricabile
La miseria dialettica
mette a nudo la miseria di argomenti, la miseria delle idee mette a nudo una
profonda miseria d’animo…
Da tanto
misero ciarlare emerge una sola ricchezza: una sorprendente ricchezza d’odio,
benzina di tutte le ideologie e dei pregiudizi che ne derivano.
Insinuazioni
offensive a pioggia, dati oggettivi zero.
Denigrare,
denigrare, denigrare, l’odio non permette altro.
Tra i
manifestanti in piazza il 4 ottobre ci sarebbero padri incapaci di occuparsi dei figli, idonei,
violenti, maltrattanti, ed ovviamente (poteva mancare?) pedofili.
La
sottigliezza: “denunciati per”, se poi la denuncia si risolve in un nulla di
fatto chi insulta non lo sa.
O se lo sa,
si guarda bene dal dirlo.
Onestà
intellettuale, questa sconosciuta.
Peccato che
un’inchiesta condotta presso le operatrici di giustizia di tutta la penisola, dalla
Lombardia alla Sicilia, registri pareri convergenti su percentuali anomale di
false accuse, 80% di querele costruite con finalità fraudolente.
Fingendo di
dover proteggere se stesse ed i figli dall’orco - che poi orco non è, appurano
in Tribunale - , le persone che utilizzano strumentalmente la carta bollata
mirano in realtà a distruggere l’ex coniuge o ad ottenere privilegi personali
di varia natura.
Non lo dico
io, lo dicono le donne che gestiscono in Tribunale separazioni e divorzi
(sostituti procuratori, avvocati e CTU, esclusivamente di genere femminile),
coloro che parlano con cognizione di causa dei faldoni presenti sulle proprie
scrivanie, una casistica che più concreta non si può.
Alcuni
genitori vengono denunciati con l’obiettivo di allontanarli dai figli, ora
l’obiettivo delle false denunce è anche allontanarli anche dalle piazze? Dove
vuole spingersi la delegittimazione delle idee altrui?
Mi assale
un’idea bizzarra: mento sapendo di mentire, tanto in questo Paese è il modello
prevalente suggerito ad ogni livello, dalla gestione creativa dei tesorieri politici
al giornalismo zerbinato dei pennivendoli.
Domattina
entro in un commissariato a raccontare i miei sospetti: credo che dietro il clone
del 4 ottobre potrebbero esserci pericolosissime terroriste delle costituende
cellule di Al Quaida.
Non ho alcun
elemento di prova, ma l’intuito mi dice: piccole Bin Laden crescono all’ombra
della madunina, saranno a Montecitorio
il 4 ottobre per organizzare attentati infiltrandosi tra le manifestanti autorizzate.
Temo mi
caccino a calci, ma se per caso dovessi trovare un poliziotto assonnato che
verbalizza la mia denuncia … potrei inventarmi
un nome di fantasia e farneticare sul blog della Bugnano?
Potrei dire che
tra le fila del controquattroottobre ci sono le Binladine denunciate per
terrorismo?
Tanto basta
denunciare, non importa se la denuncia sia fondata.
L’importante
è insinuare nefandezze, se poi finisce tutto archiviato intanto la zizzania è
seminata
.
Una
sedicente Anna, il 22 settembre alle 11,57 scrive tra l’altro
E’ aberrante come di fatto l’opinione pubblica,
grazie anche alla disinformazione mediatica affidata a sciacalli in
doppiopetto, debba essere scossa da manifestazioni come quella prevista per il
4 ottobre prossimo venturo.
Ehilà, facciamo una manifestazione “aberrante” e non lo
sapevamo.
Ci scusiamo per scuotere l’opinione pubblica. Non volendo
aggredire nessuno, chiediamo per favore all’Italia di spegnere la tv il 4 e non
comprare i giornali il 5, casomai qualcuno pubblicasse dieci righe o montasse
30 secondi in un TG.
Pensavamo di fare azione di lobbyng verso il Senato che
parcheggia una riforma per anni in Commissione senza mai portarla in Aula, non
sapevamo di traumatizzare il Paese.
Cara Anna, grazie per avercelo segnalato; se sapessimo chi
sono gli sciacalli in doppiopetto ringrazieremmo anche a nome loro.
dal 2006 (anno
dell’entrata in vigore della legge sull’affidamento condiviso) ad oggi è emerso
che sempre più donne denunciano gli ex mariti per mancata assistenza alla
prole.
Ci risiamo …. denunciano, ma poi?
Art. 570 - violazione degli obblighi di assistenza: oltre il
50% di denunce sono infondate.
Non 1 o 1,5%, percentuale fisiologica di errore, ma più della
metà sono false: gente che può dimostrare di pagare regolarmente, ma viene
denunciata lo stesso.
Fonte: Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, convegno
presso il CSM dello scorso 9 luglio.
Inoltre sta conducendo uno studio sulle percentuali di altre
Procure l’avv. P. Tomarelli.
P. sta per Paola … orrore, è una donna, come osa documentarsi
sulle false accuse verso gli uomini?
Attendiamo i risultati per sapere se - dati alla mano - la
maggior parte di accuse per l’art. 570 siano false.
Nel frattempo Annarella ci dice che i padri bastardi sono
l’85% del totale, ma si dimentica di citare i particolari del dato: studi suoi
o di qualche istituto di ricerca? E il campione? I dati oggettivi di una intera
Procura, con le migliaia di denunce ricevute ed i nomi dei sostituti
procuratori, o le dichiarazioni soggettive ed anonime di un centinaio di
interviste?
Sarebbe utile saperlo, non serve spiegare perché.
Le stesse, poi, in via processuale, vengono
denunciate di rimando dai loro ex per inottemperanza alle disposizioni
stabilite dal giudice. DENUNCE CHE REGOLARMENTE VENGONO ARCHIVIATE PERCHE’
RISULTANTI INFONDATE.
Ah, ecco … emerge la cristallina imparzialità della sedicente
Anna.
Odio di genere e pregiudizi sessisti come se piovesse : quando
il denunciato è lui è sicura la colpevolezza, Anna non vacilla. Non solo per il
mantenimento, sul blog della Bugnano identiche certezze pure per
maltrattamenti, pedofilia etc.
Quando la denunciata è lei, Anna ha un sussulto e diventa un
po’ più scrupolosa, si preoccupa di controllare che fine facciano le denunce.
Bene, per carità, ma farlo sempre non sarebbe più onesto?
Annarella, mai sentito parlare di due pesi e due misure?
Poi dice che “regolarmente” vengono archiviate, ma non sa
citare le percentuali che invece a ruoli invertiti ci sono eccome.
Nessuno pensi che sia in malafede, è solo un po’ ingenua.
Dunque, qui le cose sono due: o le donne
vogliono davvero i figli tutti per sé e non andrebbero di conseguenza, una
volta liberatesi, a denunciare i propri ex per mancata assistenza alla prole,
Questa non è una capriola, è un doppio avvitamento da podio
olimpico.
Secondo Anna le persone che “vogliono i figli tutti per sé”
non avrebbero motivo di denunciare gli ex.
Dimostri, se è in grado di farlo, che l’85% dei separati
viene denunciato perché non vuole trascorrere con i figli un pomeriggio in più,
una vacanza in più, una domenica in più.
I dati dicono il contrario. Non le opinioni personali, ma una
casistica infinita fatta di dati oggettivi: istanze, ricorsi, appelli.
La parola d’ordine nei confronti del padre è “limitare”,
questo emerge dall’analisi degli atti.
Limitare gli incontri, i tempi, le telefonate, il
coinvolgimento attivo nel processo di crescita dei figli.
Le denunce per il 570 si riferiscono alle richieste di
denaro, niente di più e niente di meno.
Non provi l’incauta Anna a contrabbandarle per richieste di
maggiore coinvolgimento paterno.
Mistificare potrà anche essere il suo passatempo preferito,
ma c’è un limite a tutto.
oppure vorrebbero davvero i padri più presenti
nella vita dei figli e si vedono costrette a denunciarli perché latitanti.
Che ci vuoi fare, quando uno è costretto è costretto.
Tra questi disgraziati proprio non c’è n’è uno che voglia
accompagnare i figli a scuola, in palestra, dal pediatra, non vogliono
vestirli, nutrirli, curali, tenerli a dormire nel weekend.
Allora sai che c’è? Visto che non vogliono trascorrere del
tempo con figli, li denunciamo dicendo che non versano i soldi. Mi sembra
logico.
Poi nella metà ed oltre dei casi risulta che non è vero, ma
intanto la denuncia è partita così posso dare il via alle lamentele.
Io opto per quest’ultima ipotesi.
Non so perché, ma l’avevamo intuito
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